L’Adda nei Promessi Sposi

Adda: protagonista naturale dei Promessi Sposi. Indimenticabile nell'”addio monti sorgenti dalle acque” di una struggente Lucia che lascia la sua amata Lecco.
L’Adda è un protagonista importante nei Promessi Sposi, infatti Manzoni lo cita più volte e possiamo viverlo dapprima con Lucia, mentre lascia Lecco per Monza e poi con Renzo e Agnese.
Renzo si trova a Milano durante i tumulti per il pane e sapendo di essere sulle liste delle forze dell’ordine decide di fuggire, così raggiunge l’Adda per mettersi in salvo nelle campagne bergamasche, dove abita suo cugino Bortolo. Bergamo allora  era un possedimento veneziano, “terra di san Marco”, infatti con la Pace di Lodi (1454) viene sancito lo status quo in Lombardia e il fiume Adda diviene confine naturale tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.
Manzoni descrive il fiume Adda in tutta la sua bellezza: un quadro naturalistico in cui il lettore viene coinvolto in prima persona, come se fosse direttamente sulla barca con Renzo e Lucia. L’Adda offre diversi spaccati di paesaggio: tanti percorsi naturalisti intrisi di cultura con Leonardo da Vinci, siti di archeologia industriale e palazzi storici.

Bozza illustrazione per l’edizione dei Promessi Sposi del 1840, Biblioteca Braidense
Immagine di copertina: © eccoLecco
Cap. XVII
E stando così fermo, sospeso il fruscìo de’ piedi nel fogliame, tutto tacendo d’intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d’acqua corrente. Sta in orecchi; n’è certo; esclama: – è l’Adda! – Fu il ritrovamento d’un amico, d’un fratello, d’un salvatore. La stanchezza quasi scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescer la fiducia de’ pensieri, e svanire in gran parte quell’incertezza e gravità delle cose; e non esitò a internarsi sempre più nel bosco, dietro all’amico rumore.Arrivò in pochi momenti all’estremità del piano, sull’orlo d’una riva profonda; e guardando in giù tra le macchie che tutta la rivestivano, vide l’acqua luccicare e correre. Alzando poi lo sguardo, vide il vasto piano dell’altra riva, sparso di paesi, e al di là i colli, e sur uno di quelli una gran macchia biancastra, che gli parve dover essere una città, Bergamo sicuramente.
(…) Renzo, ora che l’Adda era, si può dir, passata, gli dava fastidio il non saper di certo se lì essa fosse confine, o se, superato quell’ostacolo, gliene rimanesse un altro da superare. Onde, chiamato il pescatore, e accennando col capo quella macchia biancastra che aveva veduta la notte avanti, e che allora gli appariva ben più distinta, disse:
– è Bergamo, quel paese?
– La città di Bergamo, – rispose il pescatore.– E quella riva lì, è bergamasca?– Terra di san Marco.– Viva san Marco! – esclamò Renzo. Il pescatore non disse nulla.
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