Scuola-lavoro: la legge regionale piace agli imprenditori
Apprezzato intervento di Valentina Aprea, assessore
regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro al seminario tenuto a Palazzo
Lombardia martedì 3 Novembre
Palazzo Lombardia a Milano ha ospitato, martedì 3
Novembre, il seminario “Sfide e Strategie Lavorative” presenti, tra gli altri,
il direttore generale della Direzione generale Istruzione, formazione e lavoro,
Gianni Bocchieri, il direttore generale di Assolombarda, Michele Angelo Verna,
l'avvocato giuslavorista Gabriele Fava e numerosi titolari di aziende e di enti
di formazione.
Nel suo intervento, Valentina Aprea, assessore
regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro ha ricordato i punti fondamentali
della nuova legge regionale di alternanza tra scuola e lavoro: superamento della
concezione lineare sequenziale tra istruzione formazione e lavoro e
introduzione dell' alternanza con la promozione di sistemi di integrazione per
passaggio a una formazione personalizzata funzionale all'occupazione;
inserimento del merito e della mobilità internazionale perché anche questa sia
leva identitaria percorsi scolastici. Di fatto un “modello duale” che fa della
Lombardia la prima regione d'Italia a dotarsi di una legge specifica su questa
materia.
Parlando proprio del “modello duale lombardo”
l'assessore Aprea ha sottolineato che «Siamo la prima regione ad avere una
legge sul modello duale, portando a sistema un modello diverso di studiare e
qualificarsi: l'offerta formativa deve essere collegata alla domanda delle
imprese e la programmazione didattica deve corrispondere alle necessità del
sistema produttivo».
Elogio alle politiche di Regione Lombardia e
apprezzamenti per la cosiddetta “Legge Aprea” sono arrivati dal direttore
generale di Assolombarda, Verna che ha messo in evidenza come questo impianto
normativo sia l'unico esempio in Italia dell'applicazione del “duale” , fatta
eccezione per l'Alto Adige, e che sia stata presentata come best practice
alministro dell'Istruzione tedesco. La Germania è stata, fino a poco tempo fa,
il punto di riferimento per l'alternanza scuola-lavoro e a questo punto la
Lombardia si pone come unica antagonista di questa leadership.
Tra le specificità della “Legge Aprea” anche il fatto
che, prima in Italia, coniughi duale a apprendistato di primo livello: le imprese
così hanno uno strumento contrattuale e normativo che lo stesso ministro
dell'Istruzione Giannini ha riconosciuto come avanzato. Oltre a questo - è
stato sottolineato - anche il “rating” previsto per i centri di formazione e
l'ambiente di apprendimento digitalizzato costituiscono elementi che
qualificano la legge e la rendono punto di riferimento a livello nazionale.
La “buona scuola”, insomma, secondo l'assessore Aprea,
è stata superata dall'alternanza scuola-lavoro: a distanza di otto anni dalla
legge Moratti, tutte le scuole superiori devono far svolgere 200 ore agli
studenti nell'ultimo triennio; per i Centri di formazione professionale
regionali invece sono previste fino a 450 ore.
«La nostra nuova sfida», ha concluso l'Assessore, «è
la filiera digitale, terreno sul quale vogliamo consolidare e estendere le
nostre buone pratiche già avviate con “Generazione web”».
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