Derivato dal participio futuro del verbo latino esse, il termine “futuro” indica una dimensione costitutiva dell’esistenza, senza la quale la vita dei singoli e delle comunità appare oggi disorientata e dispersa, inibita e bloccata in un “presente onnipresente” più subìto che vissuto. La dimensione dell’“adesso”, infatti, blocca sul nascere desideri da realizzare e progetti da costruire, ripiegandoli su occasioni da consumare velocemente e avidamente, secondo una logica che non motiva a costruire futuro ma a godere dell’effimera possibilità dell’attimo, vivendo nella dimensione del momentaneo come forma di protezione dall’angoscia di una vita priva di prospettive. Questa condizione, per quanto diffusa, appare però innaturale, nel senso di non conforme all’esistenza stessa e, in quanto tale, va contrastata e “ribaltata” a vantaggio di una progettualità nutrita di futuro, per tutti e per tutta la vita. Per tutti : il riferimento è all’intera umanità, soprattutto in un mom
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