Mancano i docenti di sostegno.«promuovere una scuola di tutti e per tutti contro il taglio delle ore di sostegno».

Ecco l' articolo del Quotidiano il Giorno ed Lecco:
Lecco, 24 dicembre 2011 - Ventimila firme al prefetto di Lecco Marco Valentini per «promuovere una scuola di tutti e per tutti contro il taglio delle ore di sostegno». Questa l’ultima iniziativa di sindacati, professori e famiglie per riportare l’attenzione su un tema complesso e da molti dimenticato.«Hanno firmato genitori e docenti - spiega Pasquale Lo Bue della Cgil -. La mancanza del sostegno genera sofferenza sia agli studenti disabili, che vedono progressivamente ridursi le ore di lezione, che ai compagni, il cui disagio aumenta. All’istituto comprensivo di Cernusco Lombardone ci sono 18 ragazzi disabili e due insegnanti di sostegno. È una situazione che non possiamo più tollerare e proprio per questo motivo ci siamo rivolti al prefetto che ha mostrato attenzione e sensibilità per le nostre richieste». Secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali, che da qualche settimana sembrano aver ritrovato l’unità, i ragazzi disabili certificati che frequentano le aule lecchesi sono 875, 49 in più rispetto all’anno scorso, quando erano 826.
A una crescita del numero degli studenti più fragili non corrisponde, tuttavia, quella degli insegnanti di sostegno che nell’attuale anno scolastico sono 373. «Nel 2011 sono stati aggiunti solo quattro insegnanti di sostegno - si legge nella nota congiunta inviata da Cgil, Cisl e Uil - . Ora complessivamente sono 373, uno ogni 3,32 ragazzi mediamente, ma la distribuzione arriva anche a vedere un insegnante con nove alunni disabili». L’iniziativa delle firme non ha trovato il consenso del provveditore di Lecco, Giuseppe Petralia, che critica fortemente l’atteggiamento dei sindacati, richiamandoli a un maggiore senso di responsabilità, considerando il difficile momento storico ed economico che il Paese sta vivendo. «Per quel che mi riguarda possono raccogliere anche altre centomila firme, sono disposto a firmare anch’io, ma se mancano i docenti, non posso inventarli. La battaglia sull’occupazione non si può condurre sulla pelle dei ragazzi diversamente abili».Il Provveditore invita, inoltre , i presidi a distribuire i disabili in maniera intelligente, evitando di creare classi con più di uno studente problematico in modo da non compromettere il diritto allo studio di nessuno. «Il problema c’è ed è serio - conclude il provveditore -. Ho avviato un tavolo permanente di confronto con le famiglie dei ragazzi disabili in modo da creare un dialogo, evitando che si sentano abbandonate. Di più in questo momento non si può fare». di Benedetta Guerriero


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