STUDENTI ED INSEGNANTI UNITI CONTRO I TAGLI AL SAPERE!!
Contro 8 miliardi di tagli in tre anni all’istruzione pubblica!
mentre aumentano i finanziamenti per la TAV, per il ponte di Messina, per le missioni militari, per Expo 2015, per gli stipendi di grandi manager e per scuola e sanità private, il nostro sistema scolastico pubblico sta subendo un attacco gravissimo, atto a delegittimare la scuola pubblica , il carattere di accessibilità e qualità dell’istruzione che uno stato deve assicurare a chiunque, indipendentemente dalla situazione economica e sociale.
Contro il tentativo di aziendalizzazione e privatizzazione dei nostri istituti e delle nostre facoltà!
tramite la riforma dell’ Università e il Ddl Aprea si cerca di introdurre una logica aziendalistica nelle nostre scuole, con consigli d’amministrazione e presidi-manager, con lo scopo di mettere a disposizione le capacità e le conoscenze degli studenti in mano all’interesse ed al profitto di pochi privati.
Dopo due anni di assemblee, presidi, manifestazioni con studenti organizzati ed universitari crediamo sia fondamentale creare un fronte unico tra studenti, precari e lavoratori e lavoratrici della scuola per contrastare questo attacco all’Istruzione pubblica. Rivendichiamo il diritto allo studio, che non deve essere una merce a pagamento. Rivendichiamo la gratuità dell’iscrizione, dei libri, dei mezzi di trasporto, degli alloggi per gli studenti universitari fuori sede.
Senza tutto questo il “diritto allo studio” è una parola priva di significato, valida solo per quei pochi che hanno i mezzi economici per portare a termine un oneroso corso di studi.
Noi la crisi non la dobbiamo pagare!
In un sistema sociale ed economico collassato da difficoltà ed ingiustizie strutturali e sistematiche non si può accettare che a pagare i danni di vent’anni di liberismo selvaggio e speculazioni finanziarie siano gli studenti delle scuole pubbliche, figli di quei lavoratori e di quelle lavoratrici, anch’essi al centro della stessa situazione tragica nel loro luogo di lavoro.
Giovani Comunisti Lecco
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mentre aumentano i finanziamenti per la TAV, per il ponte di Messina, per le missioni militari, per Expo 2015, per gli stipendi di grandi manager e per scuola e sanità private, il nostro sistema scolastico pubblico sta subendo un attacco gravissimo, atto a delegittimare la scuola pubblica , il carattere di accessibilità e qualità dell’istruzione che uno stato deve assicurare a chiunque, indipendentemente dalla situazione economica e sociale.
Contro il tentativo di aziendalizzazione e privatizzazione dei nostri istituti e delle nostre facoltà!
tramite la riforma dell’ Università e il Ddl Aprea si cerca di introdurre una logica aziendalistica nelle nostre scuole, con consigli d’amministrazione e presidi-manager, con lo scopo di mettere a disposizione le capacità e le conoscenze degli studenti in mano all’interesse ed al profitto di pochi privati.
Dopo due anni di assemblee, presidi, manifestazioni con studenti organizzati ed universitari crediamo sia fondamentale creare un fronte unico tra studenti, precari e lavoratori e lavoratrici della scuola per contrastare questo attacco all’Istruzione pubblica. Rivendichiamo il diritto allo studio, che non deve essere una merce a pagamento. Rivendichiamo la gratuità dell’iscrizione, dei libri, dei mezzi di trasporto, degli alloggi per gli studenti universitari fuori sede.
Senza tutto questo il “diritto allo studio” è una parola priva di significato, valida solo per quei pochi che hanno i mezzi economici per portare a termine un oneroso corso di studi.
Noi la crisi non la dobbiamo pagare!
In un sistema sociale ed economico collassato da difficoltà ed ingiustizie strutturali e sistematiche non si può accettare che a pagare i danni di vent’anni di liberismo selvaggio e speculazioni finanziarie siano gli studenti delle scuole pubbliche, figli di quei lavoratori e di quelle lavoratrici, anch’essi al centro della stessa situazione tragica nel loro luogo di lavoro.
Giovani Comunisti Lecco
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